Somministrazione alimenti e bevande possibile anche nei circoli chiusi, ma attenzione a condizioni e limitazioni
Dopo l’approvazione nei due rami del parlamento, l’emendamento che consente l’attività di somministrazione alimenti e bevande nei centri sociali, culturali e ricreativi, anche in assenza di altre attività, è stato pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale.
È quindi stata approvata in via definitiva la legge di conversione del DL 2/2021 (“Decreto Ristori”), al cui interno c’è un emendamento con il quale si conferma la sospensione delle attività delle associazioni e dei circoli ricreativi, culturali e sociali, ma per quelli del Terzo Settore (quindi anche i circoli ANSPI che hanno adeguato lo statuto) viene concessa la ripresa delle attività di somministrazione di alimenti e bevande (chiamata comunemente bar).
Le condizioni sono però rigorose:
- esclusivamente verso i propri Soci e iscritti
- nel rispetto delle condizioni e dei protocolli di sicurezza stabiliti dalla normativa vigente per le attività economiche aventi il medesimo o analogo oggetto (bar, ristoranti)
- nel pieno e tassativo rispetto dei decreti, delle ordinanze e dei protocolli sanitari in vigore nel territorio di competenza, tenendo conto quindi che l’Emilia-Romagna è in zona rossa
- in modalità tali da evitare qualsiasi forma di assembramento, anche occasionale, e/o di aggregazione.
Tale concessione rimane in vigore fino al termine dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19.
Rimangono vietate tutte le altre attività in presenza o che comportano assembramento, anche occasionale, o aggregazione all’interno o all’esterno dei locali del circolo e dell’oratorio (pranzi, cene, feste, concerti, cineforum, corsi, …)
Si ricorda che in zona rossa:
- è consentita la vendita solo con asporto di cibi e bevande dalle 5.00 alle 18.00, quindi è vietato consumare cibi e bevande all’interno dei locali e nelle vicinanze.
- dalle 18.00 alle 22.00 la vendita con asporto è consentita solo ai soggetti che oltre al bar hanno l’autorizzazione anche per la cucina.
- La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
L’ARTICOLO SULLA GAZZETTA UFFICIALE:
«1. Fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, la sospensione delle attività dei circoli ricreativi, culturali e sociali, adottata nell’ambito delle misure di contrasto e contenimento alla diffusione del COVID-19 sull’intero territorio nazionale, non determina la sospensione delle attività di somministrazione di alimenti e bevande delle associazioni ricomprese tra gli enti del Terzo settore disciplinati dal codice di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, che possono proseguire nel rispetto delle condizioni e dei protocolli di sicurezza stabiliti dalla normativa vigente per le attività economiche aventi il medesimo o analogo oggetto e secondo modalità tali da evitare qualsiasi forma di assembramento, anche occasionale, o qualsiasi forma di aggregazione per le finalità proprie dei predetti enti».
«Con questa norma avranno la possibilità di avere qualche entrata, ma soprattutto di riaprire, anche se in modo parziale e limitato, le loro porte ai tanti soci così da tenere vivo quel legame solidale e di comunità che rende questi circoli una delle reti sociali fondamentali per il paese». (Martina Nardi, deputata Pd e presidente della commissione Attività produttive della Camera)
«Come Forum del Terzo Settore, insieme a diversi nostri associati, ci siamo spesi molto perché questo emendamento venisse approvato. Sapere che i circoli potranno finalmente riaprire è un’ottima notizia che restituisce un po’ di speranza alle nostre associazioni in grande affanno in questo periodo di emergenza. Sono migliaia i circoli culturali e le associazioni di promozione sociale che sono stati costretti a interrompere le proprie attività, pregiudicando gravemente le proprie possibilità di autofinanziamento. Proibire le attività di somministrazione di alimenti e bevande ai circoli, quando queste erano invece permesse per i bar dei pubblici esercizi, ha significato una ulteriore e ingiusta penalizzazione per un pezzo di economia sociale duramente colpito dalla crisi. Per molti cittadini, pensiamo soprattutto a quelli più fragili e soli i circoli rappresentano innanzitutto un luogo di socialità, cultura, scambio e solidarietà fondamentale. Bisogna assicurare il proseguimento delle loro attività quando sarà passata l’emergenza. Ci auguriamo che questo sia solo un primo passo per venire in aiuto a tutte le realtà di Terzo settore che non hanno mai smesso di far sentire la propria vicinanza ai cittadini e che si sono rese disponibili per le necessità dettate dall’emergenza, ma che sono ancora in attesa del sostegno promesso». (Claudia Fiaschi, portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore)